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Come affrontare un colloquio di lavoro

Come prepararsi ad un colloquio di lavoro? Quali domande si fanno nei colloqui, di solito, e come fare una buona impressione già dal primo colloquio?

Se siete arrivati al colloquio di selezione, significa che avete già fatto molto di buono. L’azienda già ha scelto il vostro curriculum, l’ha ritenuto interessante e vi ha contattato per conoscervi meglio. Come comportarsi dunque?

In questa guida affronteremo tutti gli aspetti principali dei vari tipi di colloqui, e vi daremo dei consigli pratici per far sì che vadano a buon fine. Vedremo le fasi dei colloqui tipo, e vi aiuteremo ad interpretare domande e risposte. Siete pronti?

Raccomandazioni per un colloquio di lavoro: come vestirsi, come presentarsi?

Quando devi affrontare il tuo colloquio, ricorda sempre queste semplici regole di base:

  • La sera prima, fai una cena leggera e vai a letto presto. Punta la sveglia con un anticipo sufficiente.
  • Cura la tua igiene personale. Sembra scontato, ma molti non lo fanno. È una questione di rispetto. Niente forfora nei capelli, niente rimasugli di cibo tra i denti. Profuma l’alito (niente gomme da masticare durante il colloquio!), ed elimina i cattivi odori.
  • Vestiti in modo consono. Non significa per forza che devi metterti in giacca e cravatta (o tailleur per le donne). Scegli un abbigliamento curato, vestiti puliti, stirati e ordinati. Come vestirsi dipende molto dal tipo di azienda: se cura molto le apparenze, scegli un completo formale, ma se sai già che il colloquio sarà informale, puoi anche presentarti in jeans e maglietta. Non apparire trasandato, ma nemmeno troppo elegante (niente abiti da sera nè trucco eccessivo).
  • Porta una copia del tuo curriculum (anche se molto probabilmente ci sarà già una copia stampata in ufficio, ma non si può mai dire) e assicurati di avere con te tutti i documenti necessari. Prepara tutto qualche giorno prima.
  • Accertati del nome della persona con cui parlerai, e memorizza nome e cognome.
  • Pianifica il percorso per arrivare da casa al luogo del colloquio, e fai in modo di arrivare puntuale. Cerca di anticipare gli imprevisti che potrebbero sorgere, e parti con un po’ di anticipo. Se qualche problema ti impedisce di arrivare in tempo, avvisa per telefono prima dell’ora stabilita.
  • Evita di farti accompagnare al colloquio da amici o parenti: è decisamente poco professionale.
  • Arriva all’appuntamento con almeno 5 minuti di anticipo, e fatti annunciare. Sii gentile con la segretaria. Poi mettiti comodo e aspetta (fà attenzione già da questo momento al tuo atteggiamento: il tuo comportamento in sala d’attesa dice molto di te).
  • Preparati con entusiasmo e presentati con un bel sorriso. Sii positivo e propositivo, e fai attenzione a ciò che succederà. Il colloquio è importante per te così come è importante il tempo di chi ti sta conoscendo.
  • Prima del colloquio spegni il telefonino (o togli la suoneria). Se hai bisogno di tenerlo acceso per forza (per motivi particolari), avvisa subito le altre persone e spiega loro il perché.
  • Se sei agitato rilassati, fà un bel respiro, chiudi gli occhi e distendi tutti i muscoli. Se sei irrequieto comunque non preoccupartene eccessivamente, sta calmo ma ricorda che l’apprensione è comunque un segno che quel lavoro ti interessa.

Bene, abbiamo visto come presentarsi ai colloqui con alcune regole di massima, che andrebbero rispettate un po’ in tutti i casi: la maggior parte costituiscono semplicemente norme di buon comportamento, mentre altre servono per una buona preparazione psico-fisica.

Adesso, entriamo nel vivo del colloquio, e vediamo come affrontare al meglio questo momento!

Come comportarsi al colloquio di lavoro

  • In sala di attesa: spesso l’esame di selezione comincia da qui, anche se non tutti ne tengono conto. Prestate attenzione alla posizione in cui siete seduti e a quanto spesso guardate l’orologio. Rilassatevi ma non mettetevi troppo comodi, leggete qualcosa di non troppo “leggero” (tipo L’espresso o Il Sole 24 ore), meglio ancora se trovate qualche rivista o pubblicazione inerente al settore in cui opera l’azienda.
  • Saluta e tendi la mano per primo quando arriva l’esaminatore. Dai una bella stretta di mano, no alle mani flosce, stringi in modo vitale (ma non troppo energico).
  • Accomodati solo dopo che le altre persone si siano sedute, o comunque aspetta che siano loro ad invitarti a sedere.
  • Stai seduto in maniera composta, senza accavallare le gambe, le mani fuori dalle tasche, le braccia non incrociate. Meglio se ti inclini un po’ verso l’esaminatore.
  • Non giocherellare con capelli, cancelleria, vestiti e oggetti vari, e non agitarti troppo sulla sedia. Guarda negli occhi il tuo interlocutore (ma senza fissarlo). Se ci sono più persone, guarda quella che sta parlando in quel momento, e quando stai parlando tu, guardali un po’ per uno.
  • Fai cenni di assenso o di diniego, mostra con le espressioni del viso che stai seguendo con attenzione il discorso.
  • Prima di andare via, ringrazia il tuo interlocutore per averti dedicato il suo tempo.

Cosa dire nei colloqui: come rispondere alle domande

Colloquiare significa parlare, discorrere. Questa è una parte fondamentale. Ecco quindi qualche consiglio generale per rispondere in modo adeguato alle domande che ti verranno poste. Qui vedremo come rispondere alle domande nel colloquio in senso generale, in seguito parleremo delle domande che vengono poste più di frequente.

  • Usa un tono di voce chiaro quando rispondi. Meglio un tono di voce un po’ più alto che uno un po’ più basso, fai sentire e capire in modo chiaro quello che stai dicendo.
  • Non essere logorroico: rispondi alle domande in modo sintetico, ma evita risposte monosillabi (tipo Si o No). Argomenta le tue risposte.
  • Se hai bisogno di un attimo per riflettere, prenditi una breve pausa prima di rispondere. Dimostrerai che pensi prima di parlare e che non stai solo recitando a memoria.
  • Non interrompere il tuo interlocutore, a meno che tu non abbia una domanda urgente ed estremamente pertinente a cosa sta dicendo.
  • Partecipa attivamente al colloquio, facendo domande e chiedendo chiarimenti quando è necessario
  • Non temere di dire “non lo so”, ma cerca di ridurre al minimo questi casi.
  • Non essere evasivo quando ti fanno una domanda, rispondi sempre, senza mentire.
  • Sii pronto a ricevere domande inaspettate ed anche personali. L’obiettivo dell’esaminatore è verificare la tua capacità di reagire agli imprevisti, la tua fiducia e la tua sincerità.
  • Evita un atteggiamento difensivo riguardo ai dati meno favorevoli del tuo CV, non giustificarti ma dimostra la volontà di migliorare i punti deboli
  • Se ti chiedono di parlare delle tue esperienze precedenti, non criticare mai i tuoi ex datori di lavoro.
  • Osserva le reazioni non verbali dell’esaminatore: una sua espressione contrariata, o viceversa un suo sorriso, possono essere indicazioni utili per capire l’andamento del colloquio.

Parlando più in generale, vai al colloquio pensando che sei lì per offrire qualcosa (in cambio dello stipendio), e non per elemosinare un lavoro che ti potrebbero offrire. Evita un atteggiamento del tipo “va bene qualsiasi cosa, basta che mi diate un lavoro”.

Quali sono le domande più frequenti in un colloquio di lavoro?

Oltre a rileggere il vostro CV e prepararvi a qualsiasi domanda possa servire a verificare le vostre competenze e le vostre esperienze passate, ci sono alcuni tipi di domande che ricorrono spesso nei colloqui di lavoro: le vostre risposte servono a capire di che pasta siete fatti, e nella parte del colloquio motivazionale, se siete veramente adatti per l’impiego offerto.

Ecco dunque una serie di domande tipo. Conoscendo le domande, potrete preparare sicuramente delle buone risposte. Purtroppo non possiamo fornirvi voi le risposte, perché esse davvero dipendono solo da voi e da chi vi sta offrendo l’impiego.

Ecco le domande più comuni nei colloqui lavorativi:

Domande personali

Come affrontare il colloquio

  • mi parli di Lei
  • quali sono i suoi obiettivi professionali?
  • quali sono i suoi maggiori difetti?
  • quali sono le sue migliori qualità?
  • come si vede da qui a 10 anni?
  • quali sono i suoi migliori successi?
  • quali sono stati i suoi maggiori fallimenti?
  • mi descriva il suo lavoro ideale
  • quali sono le occasioni in cui litiga con le persone, e perché?
  • mi descriva il processo col quale prende una decisione importante
  • quali sono i suoi programmi tv, libri o musica preferita?
  • quali sono i suoi hobby?

Esperienze professionali e formazione

  • riassuma brevemente il suo curriculum vitae e le sue esperienze lavorative
  • in base a cosa ha scelto il suo percorso di studi?
  • come mai è stato bocciato? Come mai ha preso un voto tanto basso?
  • come mai non ha terminato gli studi?
  • quali sono le materie di studio che preferisce?
  • se dovesse ricominciare oggi, quale corso di studi sceglierebbe?
  • perché sta cercando un lavoro?
  • perché ha accettato il suo ultimo lavoro?
  • cosa pensa del suo attuale o ultimo datore di lavoro? E dei suoi colleghi?
  • che cosa le piaceva di più e cosa di meno nel suo impiego precedente?
  • mi parli del Suo peggiore e del Suo migliore datore di lavoro?
  • come mai è stato licenziato dal suo precedente datore di lavoro?

Il lavoro offerto con questo colloquio

  • come mai si è candidato per questo lavoro?
  • cosa conosce della nostra azienda?
  • perché crede di essere adatto a questo lavoro?
  • in che cosa pensa di essere migliore rispetto ad altri candidati?
  • quanto bene pensa di poter svolgere il lavoro nelle condizioni in cui si trova attualmente?
  • pensa di aver bisogno di ulteriore formazione o esperienza in questo campo?
  • quanto guadagna adesso o quanto guadagnava col suo precedente impiego?

Queste domande comuni sono solamente un esempio delle domande che potrebbero essere poste in un colloquio, ovviamente potreste ricevere domande differenti. L’elenco proposto costituisce tuttavia una buona base: se sapete rispondere in modo convincente a queste domande, non avrete difficoltà con le altre.

Attenzione alle domande difficili, come “perché non ha terminato gli studi” o “come mai è stato licenziato”: lo scopo di queste domande è verificare la vostra onestà. Non dovete giustificarvi, ma solo rispondere in modo obiettivo e maturo, cercando di vedere le cose da un punto di vista obiettivo.

Quali domande fare in un colloquio di assunzione

Passiamo adesso alle domande che potreste fare voi. Fare domande è un chiaro segno del vostro interesse e della vostra curiosità, tuttavia è importante porre domande adeguate. Se non ne avete, è meglio non chiedere nulla (e a proposito dello stipendio? Si possono fare domande sullo stipendio in un colloquio? Lo vediamo dopo).

Ecco alcune domande da fare, sull’azienda e sul lavoro, che consigliamo a chi affronta colloqui. Ovviamente sono un esempio, nulla vi vieta di aggiungere del vostro:

  • Quali sono i principali obiettivi e le principali responsabilità della posizione che offrite?
  • In che modo la vostra azienda si aspetta che questi obiettivi vengano raggiunti?
  • Quali sono gli ostacoli più comuni che si incontrano per raggiungere questi obiettivi?
  • In che tempi l’azienda si aspetta che questi obiettivi siano raggiunti?
  • Quali sono le risorse messe a disposizione dall’azienda, e che cosa va reperito altrove, per il raggiungimento degli obiettivi?

Infine, parliamo delle domande sullo stipendio. “Posso chiedere quant’è lo stipendio in un colloquio?” – se lo domandano in molti, e la questione sembra controversa.

Il nostro parere è che fare domande sullo stipendio al colloquio, sulla paga o sul salario sia permesso: in fondo, se siamo lì è anche per avere uno stipendio, giusto? Quindi, la domanda, in sè, è lecita. Tuttavia, si tratta di una domanda delicata: ponendola male o nel momento sbagliato, si corre il rischio di dare l’idea di essere lì solo per i soldi, cosa che invece non dovrebbe essere.

Colloquio domande

Allora qual è il momento giusto per parlare di soldi in un colloquio? Innanzitutto, se è previsto più di un colloquio, meglio attendere l’ultimo e non osare troppo nel primo colloquio conoscitivo chiedendo quanto si guadagna.

Noi consigliamo di fare alcune domande sull’azienda e sul lavoro da svolgere, prima di chiarire le proprie aspettative economiche, e aspettare il momento in cui l’esaminatore chiederà: “ci sono altre domande?” prima di chiedere dello stipendio. Se non lo fa, il candidato può chiedere informazioni al riguardo, ma è sempre meglio fare prima domande di altro genere.

Un altro momento buono è dopo aver risposto alla domanda su quanto guadagnate attualmente o col lavoro precedente. Se all’aspetto economico non si fa cenno nel colloquio, è meglio posticipare la domanda fino a poco prima della fine dell’incontro.

Se si devono chiedere informazioni sulla paga, meglio non rimandare a dopo il colloquio, comunque, e chiedere di persona fintanto che si è lì presenti.

Tecniche per il colloquio: i colloqui di gruppo e il secondo colloquio

A volte ci sono situazioni in cui l’azienda propone un colloquio di gruppo: succede quando ci sono molti candidati per una posizione e si preferisce fare una prima scrematura, attraverso la tecnica di un colloquio di selezione di gruppo, per poi affrontare un secondo colloquio (ed eventualmente un terzo, spesso con i responsabili più in alto).

Nei colloqui di gruppo si è valutati assieme ad altre persone, e con meno tempo a disposizione. In questi casi, non lasciatevi intimorire dal confronto, siate pronti a dare risposte velocemente e non cercate di contraddire o sminuire gli altri candidati.

Essere chiamati per un secondo colloquio è un ottimo segnale, significa che l’azienda comincia a credere in voi, tanto da investire il proprio tempo. Normalmente, dopo i colloqui collettivi il secondo colloquio è strettamente personale.

Cosa fare alla fine del colloquio e dopo

Appena dopo un colloquio, tutti vorremmo conoscerne l’esito. Il nostro consiglio è di evitare di chiedere immediatamente com’è andato, ma di aspettare che sia l’azienda a richiamarvi. Al limite, potete chiedere entro quanto tempo potete aspettarvi una risposta.

Se non ricevete notizie, evitate di assillare l’azienda: dopo un mese è bene fare una telefonata o spedire una e-mail, ma non prima.

Se vi dicono “le faremo sapere“… beh, non è un buon segno. Spesso è un modo carino per dirvi che non sono interessati. Meglio saperlo per non farsi troppe illusioni, ma è bene comunque, dopo un po’ di tempo, chiedere l’esito del colloquio all’azienda. Se è andato male, per voi è utile capire il perché: chiedetelo!

Subito dopo il colloquio, ripensate a com’è andata, cercate di individuare gli errori che eventualmente avete commesso, e le cose che non avete detto ma avreste potuto. Fissate anche i punti positivi, vi sarà utile per i prossimi colloqui.

Importante: se si tratta del primo colloquio e ce ne sarà un altro, memorizzate bene cosa si è detto, specialmente per quanto riguarda cosa l’azienda si aspetta da voi. Confermarlo nel secondo colloquio, aumenterà le vostre possibilità di successo!

E per finire…

Ricordate che ogni colloquio permette una crescita, indipendentemente dal suo esito. Da ogni colloquio, specialmente da quelli andati male, potrete imparare qualcosa e migliorarvi per quelli successivi. Per cui, non abbiate timore di candidarvi e di partecipare anche a colloqui che apparentemente non vi interessano. Più colloqui si fanno, più si diventa bravi nell’affrontare ogni colloquio di lavoro. 

In bocca al lupo!
( le 10 cose da NON dire mai ad un colloquio di lavoro)

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