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Sulle tracce della Postumia: la via Postumia nel Veneto

PARTE SECONDA - Il paesaggio agricolo dalla preistoria ai romani

PARTE TERZA - Le popolazioni antiche: i Paleoveneti

PARTE QUARTA - La rotta della Cucca

 

PRIMA PARTE - La via Postumia nel Veneto

Obiettivo della ricerca: ricostruire per quanto possibile l’antico percorso della via Postumia all’interno del Veneto (ed in particolare la zona di San Pietro in Gu), possibilmente raccogliendo notizie storiche sui paesi e sulle città attraversate.

Questa mia ricerca non ha la pretesa di essere precisa e nemmeno esaustiva in quanto le ricerche storiche sono estremamente difficili, specialmente se eseguite da persone non competenti come nel mio caso.

Spesso si trovano documentazioni in apparente contrasto con altre e risulta difficile quindi farsi un’idea precisa.

Non me ne voglia quindi il lettore per le imprecisioni, ingenuità ed incongruenze alle quali andrò sicuramente incontro.

 

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“Tutte le strade portano a Roma”, recita un antico proverbio. Non è un modo di dire ma si riferisce al fatto che le antiche strade romane si diramavano per la maggior parte proprio da Roma e quindi era facile raggiungerla partendo da qualsiasi località. Questo schema era pensato sia per facilitare gli scambi commerciali che, soprattutto, per poter inviare agevolmente, all’occorrenza, le truppe romane in qualsiasi punto dell’impero. La via Postumia però è un’eccezione rispetto a questo detto, infatti non portava a direttamente Roma. A Roma ci si poteva arrivare tramite altre strade che incrociavano la Postumia.

Ma vediamo meglio questa strada.

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La via Postumia è una via consolare romana costruita nel 148 a.C. dal console Spurio Postumio Albino.

Congiungeva Genova con Aquileia, attraversando tutto il nord Italia. Lo scopo di questa strada era prevalentemente militare, come per tutte le strade consolari (consideriamo anche che eravamo in piena terza guerra punica - 149-146 a.C.). Recenti studi hanno dimostrato che lo scopo della strada non era quello di congiungere Genova con Aquileia, due città situate agli estremi opposti della Cisalpina e senza rapporti diretti tra loro. La via Postumia in realtà è stata pensata come via di comunicazione militare per collegare le colonie latine della Cisalpina, cioè Piacenza, creata contro le tribù liguri, Cremona, per contrastare gli Insubri, e Aquileia, pensata come sentinella all’estremità orientale della valle Padana. In pratica la via Postumia poteva anche venire considerata come una specie di fronte di difesa. Come facevo notare prima eravamo infatti in piena terza guerra punica, per cui i Romani erano impegnati sul fronte di Cartagine e non potevano permettersi di lasciare indifeso il fronte nord. Consideriamo anche che nella seconda guerra punica Annibale è sceso attraverso le Alpi con i suoi elefanti. Stavolta meglio non rischiare attacchi dal nord costruendo una barriera: la via Postumia.

 

Il percorso a grandi linee

 

Una cosa che mi ha colpito, quando stavo ricostruendo il percorso, è il fatto che è ancora riconoscibile in buona parte del Veneto il tracciato originale.

Iniziamo a seguire il percorso della Postumia nel Veneto partendo da ovest. Per semplicità di lettura riporteremo i nomi delle località attuali, riservandoci in seguito di approfondire il percorso menzionando i centri ed i nomi effettivamente esistenti all’epoca (quando possibile).

La strada, proveniente da Goito, passava attraverso Villafranca di Verona per poi giungere alla città scaligera pressappoco dove ora c’è Porta Palio e proseguendo poi per l’attuale via Cavour, Porta Borsari (all’epoca era una porta della città) e poi usciva da Verona tramite un ponte non più esistente, il ponte Postumio, situato poco più a sud del ponte Pietra (tra Ponte Pietra e Ponte Nuovo). Passava poi per San Michele Extra, San Martino Buon Albergo, Caldiero, Soave, Montebello Vicentino, Tavernelle, e poi giungeva finalmente a Vicenza, si presume all’incirca secondo il tracciato della Strada Statale 11. Corso Palladio, la via principale del centro, rappresenta infatti un tratto della via Postumia che, passando attraverso un ponte (dove c’è l’attuale Ponte degli Angeli), proseguiva (si presume) per l’attuale viale Trieste. Passata Vicenza la strada intersecava il territorio di Quinto Vicentino (che prese il nome proprio dal fatto che era situato al Quinto miglio da Vicenza – almeno così dicono molte documentazioni, a me sinceramente Quinto come paese pare un tantino “fuori rotta”, secondo me il quinto miglio non era necessariamente riferito alla via Postumia che in realtà interessava proprio i margini del suo territorio – e forse nemmeno quelli) e quindi Bolzano Vicentino, passando a nord dell’attuale paese di San Pietro in Gu. Il paese all’epoca non esisteva, ma sembra esistesse una fortificazione detta “il castellaro” situata qualche centinaio di metri più a sud del percorso della Postumia. Dall’espansione di questo nucleo fortificato forse si è sviluppato, in tempi più recenti, il paese.

In zona San Pietro in Gu la strada passava un ramo del fiume Brenta, (all’epoca Medoacus – nel posto dove ora passa il Ceresone) e proseguiva per l’attuale Camazzole (frazione di Carmignano di Brenta) e quindi, passato il secondo ramo del Brenta, curvava verso est per poi proseguire in via rettilinea per molti chilometri. Esistono ancora molti tratti di questo percorso, a nord di Cittadella (zona Pozzetto), Galliera Veneta, Castello di Godego, Castelfranco Veneto. Poco prima di San Floriano la Postumia incrociava la via Aurelia proveniente da Padova e diretta verso Asolo (il punto d’incrocio esiste ancora), poi proseguiva per Postioma, (incrocio con la via Claudia Augusta Altinate tra Villorba e Maserada) Maserada sul Piave, e, una volta passato il fiume Piave, Faè.

Il tratto successivo è quello che è stato maggiormente oggetto di discussioni fra gli studiosi.

Prima ipotesi (Bosio):

Periferia sud di Oderzo, Annone Veneto, Concordia Sagittaria: da qui in poi coincideva con la via Annia.

Seconda ipotesi (Gregorutti poi ripresa da Fraccaro Tagliaferri):

Percorso ben differenziato dalla via Annia:

Centro di Oderzo, verso nord-est, direzione Pordenone, Settimo, passa il Tagliamento vicino a Castionis di Zoppola e poi verso sud-est verso Codroipo.

Da Codroipo: Passariano, Castions di Strada, Morsano di Strada, Sevegliano e si innestava nella Aquileia-Tricesimo.

Pare che attualmente gli studiosi propendano per la prima ipotesi, anche se forse a prima vista la seconda appare più credibile in quanto il percorso si distingue dall'Annia e perché nel suo ultimo tratto la Postumia viene a coincidere con il cardine massimo della centuriazione aquileiese.

In realtà esiste pure la possibilità che entrambe le ipotesi siano vere, in quanto probabilmente esistevano entrambe le strade: una diramazione, insomma. Difficile però dire quale delle due fosse effettivamente la Postumia e quale la diramazione (potrebbe trattarsi anche di una strada preesistente), ma, come dicevo più sopra, secondo la maggioranza degli studiosi la Postumia segue il percorso più diretto per raggiungere Concordia e poi proseguire unificata alla via Annia fino ad Aquileia.

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